L'impero della luna d'estate by S.C. Gwynne

autore:S.C. Gwynne [Gwynne, S.C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biografia
ISBN: 9788852041167
editore: Mondadori

I texani nutrivano una gran curiosità nei confronti della donna. I giornali erano pieni di cronache del suo ritorno, tutti costantemente ossessionati dall’idea che una bambina carina di nove anni appartenente a una devota famiglia battista fosse stata trasformata in una selvaggia pagana che si era accoppiata con un pellerossa, con il quale aveva avuto dei figli, dimenticando la sua lingua madre. Così, secondo la morale dell’epoca, era stata compromessa in modo aberrante. Aveva abbandonato le virtù del cristianesimo per l’immoralità degli indiani. Era proprio questa l’attrazione. E tutte le storie supponevano che vi fosse stata costretta, che avesse sofferto gravi maltrattamenti, che fosse stata frustata e picchiata e che avesse condotto un’esistenza di solitudine e disperazione. La gente semplicemente non credeva che una donna bianca cristiana potesse fare di propria volontà quello che aveva fatto lei. Un giornale, il «Clarksville Northern Standard», osservò in seguito che «il suo corpo e le braccia portano i segni del crudele trattamento ricevuto».30 Eppure non vi è nulla che indichi che fu trattata con crudeltà, dopo quei primi giorni di cattività, come aveva descritto la cugina Rachel Plummer. Era sotto la tutela di un capo e in seguito ne divenne la moglie. Le cicatrici possono essere dovute alla pratica diffusa tra i Comanche di procurarsi dei tagli in lutto, spesso sulle braccia o sui seni. Sembra poi che nessun bianco fosse disposto a pensare troppo alla bella bimba sanguemisto chiamata Fiore di Prateria, naturalmente adorata dalla madre.

Dopo la parentesi carnevalesca in città, la festa proseguì a Birdville, dove Isaac viveva in una spaziosa abitazione in legno con sottoportico centrale, per molti anni considerata la casa più bella della Tarrant County. Non è chiaro che cosa pensasse esattamente di fare con Cynthia Ann e la figlia. Forse semplicemente quello che riteneva il suo dovere familiare. Forse si vedeva come il suo salvatore, immaginando il giorno in cui Cynthia Ann, grata e in lacrime, avrebbe abbracciato Gesù e abbandonato i suoi modi selvaggi.

Non accadde nulla di simile. Il rimpatrio di Cynthia Ann fu un disastro. La donna non solo era impenitente, ma anche chiaramente e costantemente ostile verso chi l’aveva fatta prigioniera. Provò più volte a scappare con la figlia, riuscendo in alcuni casi a inoltrarsi nei boschi, richiedendo così l’intervento di una squadra di ricerche. Era talmente decisa ad andarsene che Isaac doveva chiuderla in casa a chiave quando si assentava. Essendo il tutore legale, era autorizzato a farlo. Cynthia Ann veniva trattata come se fosse matta: una donna bianca completamente «libera», di trentatré anni e appartenente a una prominente famiglia era trattenuta con la forza dal tornare dai suoi figli e in seno alla cultura che l’aveva cresciuta. La sua famiglia credeva che la donna non fosse in grado di capire che cosa era meglio per lei, dopo una vita in cui, secondo loro, aveva subito violenza carnale, era stata picchiata e schiavizzata. Cynthia Ann, nel frattempo, ebbe sempre le idee chiare e piuttosto precise su quelli che erano i suoi interessi. Il trattamento ricevuto deve essere stato terribile per lei.

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